Sabito (
Aspetto[]
Sabito era un giovane ragazzo dalla pelle chiara, con una grande cicatrice a solcargli il viso dall'angolo destro della bocca fino all'orecchio. I suoi occhi gentili, simili a quelli di un gatto, sono di un color lavanda grigiastro. Ha folti capelli appuntiti color pesca, le cui ciocche variano di lunghezza; le più lunghe arrivano fine alle sue spalle, mentre quelle più corte le porta in modo disordinato in una sorta di frangia pettinata sulla parte sinistra della fronte.
Sabito indossava uno yukata verde, la cui stampa ad esagoni gialli e verdi era condivisa con quella del suo migliore amico, Giyu Tomioka. L'abito era stretto in vita da un pezzo di tessuto nero, sotto il quale portava dei pantaloni hakama, due pezzi di stoffa con la stessa decorazione dello yukata intorno ai polpacci, un paio di calzini neri e sandali giapponesi. Sopra allo yukata, sfoggiava un semplice haori bianco. Come gli altri allievi di Urokodaki, Sabito possedeva una maschera bianca a forma di muso di volpe, scolpita a mano dal suo maestro. Gli occhi e il naso erano di un colore verde scuro, le punte delle orecchie rosso-grigiastre, e la maschera era tenuta ferma con una spessa corda rossa stretta dietro la testa; particolarità della maschera era avere una decorazione a forma di cicatrice, riproduzione fedele della reale cicatrice di Sabito, e posizionata nello stesso punto.
Carattere[]
Sabito era un giovane ma serio ragazzo, con la convinzione che qualsiasi sua azione dovesse essere degna di un uomo. Nel periodo in cui allenò Tanjiro, apparve come un maestro spietato, sempre pronto a sottolineare i difetti dell'allievo. Quando gli fu chiesto di sconfiggere il (Hand Demon), Sabito sembrò avere una visione pessimistica dei conflitti, sostenendo che, a prescindere da quanto qualcuno si impegni, qualsiasi sforzo non sarà mai abbastanza per abbattere il nemico.
Nonostante ciò, Sabito si dimostrò felice quando Tanjiro lo superò e ottenne il posto di allievo migliore che Sakonji abbia mai avuto sotto addestramento, dichiarandogli che era il più forte tra tutti loro e cedendogli con orgoglio le volontà di tutti gli allievi di Urokodaki caduti in battaglia.
Secondo Giyu, quando era ancora in vita Sabito era un ragazzo molto gentile e con un forte senso di giustizia. È implicito che Sabito fosse inoltre una persona molto altruista, come dimostrato in un flashback di Giyu, dove viene rivelato che Sabito riuscì a salvare dall'attacco del (Hand Demon) tutti i membri del suo gruppo durante il loro Esame Finale, sacrificandosi.
Storia[]
Passato[]
Sakonji accolse Sabito dopo che era divenuto orfani e lo allenò insieme a Giyu finché divenne abbastanza forte da affrontare l'Esame Finale e diventare Ammazzademoni.
Nel corso dei sette giorni sul Monte Fujikasane, Sabito, dopo aver decapitato molti demoni e salvato molti altri aspiranti Ammazzademoni, incontrò un demone deformato con il desiderio di divorare tutti gli allievi di Sakonji. Nel tentativo di ucciderlo, la spada di Sabito si spezzò a contatto con il collo spesso del demone, e il ragazzo morì per mano sua. Quell'anno, Sabito fu l'unico che non riuscì a superare l'Esame.
Dopo la morte[]
Così come accaduto a Makomo, l'anima di Sabito ritornò sul monte Sagiri, dimora del loro maestro, non trovando riposo per via del proprio fallimento e per il dolore di Sakonji. Dato che Makomo fu adottata e morì prima di Sabito, i due si incontrarono solo dopo la morte del ragazzo.
Otto anni dopo la sua morte, gli spiriti di Sabito e Makomo appaiono a Tanjiro Kamado per aiutarlo nel suo addestramento.